Il Sensore Digitale
Tutte le fotocamere hanno bisogno di un supporto che converte la luce catturata dal obiettivo in una fotografia. Prima che ci fosse la tecnologia digitale, questo compito era assegnato alla pellicola analogica; un nastro fotosensibile capace di conservare attraverso un processo chimico l'immagine catturata.
Il meccanismo di come funziona una fotocamera; cioè obiettivo che proietta l'immagine sulla pellicola, non è cambiato molto con l'avvento del digitlale. La differenza è che invece di una pellicola monouso viene utilizzato un Sensore elettronico.
Come funziona
La superficie del sensore è composta da diodi fotorilevatori che funziona come sensore ottico sfruttando l'effetto fotoelettrico, in grado cioè di riconoscere una determinata lunghezza d'onda (Colore) dell'onda elettromagnetica (Luce) incidente e di trasformare questo evento in un segnale elettrico (file digitale).
Possiamo distinguere tra due diversi tipi di sensore: il CMOS (attualmente il più utilizzato nelle reflex, detto anche APS: Active Pixel Sensor) ed il CCD (fino a qualche anno fa il più utilizzato), entrambi costruiti con semiconduttori in Silicio.
Dimensioni dei Sensori delle Fotocamere e Crop Factor
La maggior parte delle fotocamere digitali reflex utilizza come riferimento le dimensioni delle vecchie analogiche e quindi anche il formato 3:2 (rapporto tra base ed altezza) per il sensore. Le misure originali di una pellicola sono 36x24mm, detto anche "full frame" o "35mm film", e queste sono anche le dimensioni utilizzate per le reflex di fascia alta. Tuttavia per l'elevato costo di produzioni vengono utilizzate anche sensori a dimensione ridotta; come ad esempio l' APS-C (22,2 x 14,8 mm). (vedi nel immagine a destra le diverse dimensioni dei sensori).
Con un sensore più piccolo non si riesce ovviamente ad inquadrare lo stesso campo visivo che con un sensore più grande. Si ha quindi una immagine "ritagliata" ai bordi che crea un effetto di ingrandimento (vedi immagine in basso).
Per sapere quanto spazio è stato tagliato via rispetto ad una foto scattata con una fotocamera full frame si utilizza il termine: "Crop Factor". Detto anche "moltiplicatore di lunghezza focale"; poiché serve a calcolare la lunghezza focale "equivalente" alla lunghezza focale di un obiettivo montato su una full frame (un APS-C ha rapporto di moltiplicazione di 1.5x o 1.6x).
Qualità: Le Dimensioni contano
I vantaggi principali oltre a quelli tecnici (su un sensore più grande c'è più spazio per i pixel= migliore qualità e meno rumore) sono: il Maggior angolo di campo, possibilità di utilizzare lunghezze focali più lunghe (= meno foto mosse a mano libera rispetto ad un equivalente con APS-C) e sopratutto la maggiore profondità di campo.
Tutte le fotocamere hanno bisogno di un supporto che converte la luce catturata dal obiettivo in una fotografia. Prima che ci fosse la tecnologia digitale, questo compito era assegnato alla pellicola analogica; un nastro fotosensibile capace di conservare attraverso un processo chimico l'immagine catturata.
Il meccanismo di come funziona una fotocamera; cioè obiettivo che proietta l'immagine sulla pellicola, non è cambiato molto con l'avvento del digitlale. La differenza è che invece di una pellicola monouso viene utilizzato un Sensore elettronico.
Come funziona
La superficie del sensore è composta da diodi fotorilevatori che funziona come sensore ottico sfruttando l'effetto fotoelettrico, in grado cioè di riconoscere una determinata lunghezza d'onda (Colore) dell'onda elettromagnetica (Luce) incidente e di trasformare questo evento in un segnale elettrico (file digitale).
Possiamo distinguere tra due diversi tipi di sensore: il CMOS (attualmente il più utilizzato nelle reflex, detto anche APS: Active Pixel Sensor) ed il CCD (fino a qualche anno fa il più utilizzato), entrambi costruiti con semiconduttori in Silicio.
Dimensioni dei Sensori delle Fotocamere e Crop Factor
La maggior parte delle fotocamere digitali reflex utilizza come riferimento le dimensioni delle vecchie analogiche e quindi anche il formato 3:2 (rapporto tra base ed altezza) per il sensore. Le misure originali di una pellicola sono 36x24mm, detto anche "full frame" o "35mm film", e queste sono anche le dimensioni utilizzate per le reflex di fascia alta. Tuttavia per l'elevato costo di produzioni vengono utilizzate anche sensori a dimensione ridotta; come ad esempio l' APS-C (22,2 x 14,8 mm). (vedi nel immagine a destra le diverse dimensioni dei sensori).
Con un sensore più piccolo non si riesce ovviamente ad inquadrare lo stesso campo visivo che con un sensore più grande. Si ha quindi una immagine "ritagliata" ai bordi che crea un effetto di ingrandimento (vedi immagine in basso).
il cerchio rappresenta l'immagine proiettata dal obiettivo, in rosso lo spazio catturato da un sensore full frame ed in blu quello che riesce a registrare un sensore APS-C. |
Per sapere quanto spazio è stato tagliato via rispetto ad una foto scattata con una fotocamera full frame si utilizza il termine: "Crop Factor". Detto anche "moltiplicatore di lunghezza focale"; poiché serve a calcolare la lunghezza focale "equivalente" alla lunghezza focale di un obiettivo montato su una full frame (un APS-C ha rapporto di moltiplicazione di 1.5x o 1.6x).
Qualità: Le Dimensioni contano
I vantaggi principali oltre a quelli tecnici (su un sensore più grande c'è più spazio per i pixel= migliore qualità e meno rumore) sono: il Maggior angolo di campo, possibilità di utilizzare lunghezze focali più lunghe (= meno foto mosse a mano libera rispetto ad un equivalente con APS-C) e sopratutto la maggiore profondità di campo.